L’Ozono (O3) è la forma triatomica dell’ossigeno (O2).
In natura l’ozono si crea tramite i raggi ultravioletti e tramite il lampo che riesce a dare l’Energia necessaria in modo che 3 molecole di Ossigeno diventino 2 molecole di ozono:
3 O2 + En = 2 O3
In medicina, l’ozono viene prodotto da apposite macchine che utilizzano come fonte di ossigeno le bombole di Ossigeno medicale (puro) trasformandolo in ozono che sotto forma di gas viene prelevato per essere utilizzato.
Diverse sono le metodologie di applicazione dell’ozono e il veterinario sceglie il tipo di applicazione e il dosaggio in base alla patologia e alle condizioni del cane.
I principali metodi per somministrare l’Ozono in veterinaria sono :
Piccola Autoemoterapia: (PAET)
consiste nel prelevare una piccola quantità di sangue dall’animale prelevandolo da una vena periferica tramite una siringa e aggiungendo una uguale quantità di gas ad una concentrazione stabilita. L’intera contenuto viene poi iniettato nel muscolo del cane/gatto.
Insufflazione rettale:
tramite un catetere si introduce direttamente il gas nel retto ad una quantità e ad una concentrazione stabilita da caso a caso, tramite l’assorbimento dal plesso venoso rettale è possibile così avere anche un effetto sistemico.
Insufflazione vescicale:
tramite un catetere vescicale e sotto guida ecografica, dopo opportuno svuotamento si introduce lentamente del gas in vescica.
Intramuscolare paravertebrale per ernia discale:
si usa nella terapia dell’ernia discale , iniettando l’ozono lungo la colonna vertebrale. Durata del trattamento è di 5-10 minuti ed è in genere ben tollerata.
Bagging:
consiste nell’avvolgere l’estremità di un arto affetto da una lesione cutanea, direttamente in un sacchetto che verrà poi riempito di gas a concentrazione variabile in base alla lesione.
Questa metodica, ormai consolidata da anni di esperienza clinico-scientifica in medicina umana, può essere utilizzata da sola oppure in associazione alle terapie classiche per potenziarne gli effetti.
I campi di applicazione in cui l’ozono viene utilizzato sono:
La Paet ha un effetto di immunostimolazione e attivazione dei processi metabolici.
L’iniezione paraverterbrale svolge azione decontratturante sul muscolo colpito, rivascolarizzante e antiedemigena sulla radice nervosa coinvolta da un processo irritativo di grado variabile (piccola-grave ernia discale o osteofitosi vertebrale). Inoltre l’applicazione costante permette una azione diretta e indiretta sul disco vertebrale alterato normalizzandone la struttura biochimica.
L’ insufflazione rettale ha effetto locale tramite il contatto diretto fra gas e parete intestinale svolgendo così una potente azione antinfiammatoria e riequilibrante dei tessuti e inoltre può dar origine ad un effetto sistemico tramite il suo riassorbimento dai plessi venosi.
Le applicazioni topiche sfruttano le potenti azioni antibatteriche, antivirali dell’ozono
L’Ozono se usato da persone esperte e con macchinari affidabili non può essere pericoloso.
Essendo costituito principalmente da ossigeno non crea reazioni allergiche.
L’ernia discale per la sua complessità si deve inquadrare non solo come un fenomeno meccanico (compressione sui nervi spinali o sul midollo spinale) ma soprattutto come un fenomeno biochimico tanto da poter essere inquadrato in una sindrome chiamata conflitto disco-radicolare.
Con questa patologia si intendono tutti quei fenomeni biochimici di ischemia e intossicazione radicolare e midollare che seguono la compressione e che sono poi la causa del dolore e della degenerazione.
In questa ottica l’Ossigeno-Ozono terapia meglio di ogni altra terapia permette con un meccanismo puramente biochimico di interrompere questi fenomeni degenerativi permettendo una rigenerazione dei tessuti colpiti.
Infiltrazioni Paravertebrali: sono iniezioni di Ossigeno ozono a concentrazioni variabili eseguite nei muscoli paravertebrali corrispondente al distretto interessato dalla patologia . La quantità di gas iniettata dipende dalla mole del soggetto e si possono trattare anche più di una zona della colonna vertebrale affetta da patologia discale.
Questa metodica richiede pochi minuti ma necessita di almeno 6-8 sedute per ottenere la risoluzione del problema, la sintomatologia migliora però già dopo le prime sedute.
Studi scientifici hanno dimostrato che la semplice compressione meccanica del disco sul midollo e sulla radice nervosa (ernia) non basta per spiegare la violenza della sintomatologia dolorosa e neurologica del paziente. In realtà la patologia “ernia discale” si inquadra in un processo biochimico molto più complesso e indicato come conflitto disco-radicolare. La degenerazione discale comporta la liberazione di sostanze acide che intossicano la radice nervosa con conseguente aumento dei radicali liberi che sono alla base del fenomeno degenerativo. La maggior parte del danno del tessuto nervoso è quindi la conseguenza di una ischemia e di una intossicazione chimica. La terapia dell’ernia deve di conseguenza tenere sì conto della compressione meccanica del disco ma anche deve modificare l’ambiente biochimico perineurale e interrompere la degenerazione biochimica midollare.
L’ozono è la sostanza che ha molteplici ed importanti effetti sia per l’effetto biochimico a breve termine cioè analgesico, antinfiammatorio,miorilassante, iperossigenante e sia per l’effetto di azione sul disco vertebrale con conseguente riduzione di volume dello stesso.
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